Ma quante tende avrebbero dovuto costruire!
“Facciamo tre tende” dicono Pietro, Giacomo e Giovanni.
Si era creata una situazione di Paradiso: le vesti splendenti, bianchissime. Nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche.
E così a Jaddico.
Erano in quindici, poi quaranta. Il 27 maggio 1963 erano in sessanta persone. Ma quante tende avrebbero dovuto costruire?
Tutti prostrati per terra perché non si ritenevano “puliti” e degni di poter assistere ed essere testimoni di quegli eventi. Le ginocchia non reggevano più. “La Luce, la Luce”, gridava Teodoro. E’ stato il primo a vederla. E poi, sempre Teodoro; la “Luce si sta ritirando” (stava rientrando dentro il muro), ed ecco, ora, anche gli altri vedevano la Luce.
Il prof. Alberto Del Sordo descrive quel momento di Paradiso: “….. quando in un fiat, il rudere si illuminò di luce intensissima, argentea, sicché lo sbiadito affresco della Vergine apparve come rinnovato e vivo nei colori della veste e del manto; molti riflettori messi assieme non avrebbero potuto offrire un trionfo di Luce come quello. Dopo pochi secondi tornarono fittissime le tenebre, mentre tutti in ginocchio piangevano e pregavano.”
E la Madonna a Teodoro: “Quello che vedrai tu non tutti gli altri potranno vedere”.
Il 7 settembre 1962, mentre Teodoro è in preghiera davanti all’affresco della Madonna, qualcosa lo spinge a recarsi dietro il muro di Jaddico e qui gli appare la Madonna: le mani protese verso il basso, i palmi rivolti verso Teodoro, la Luce che lo avvolge. Nessuna ombra, il muro non produce ombra, e così i ceppi della vigna. Tutto è Luce. Teodoro è ormai a terra privo di sensi. Una emozione troppo forte. Il Paradiso in terra. Il Paradiso a Jaddico.
Quante tende?