PELLEGRINAGGIO DEL 27
Ogni 27 di ogni mese si svolge il pellegrinaggio a piedi al Santuario di Santa Maria Madre della Chiesa - Jaddico.
Nei mesi da MARZO a OTTOBRE: ore 15.30
Nei mesi da NOVEMBRE a FEBBRAIO: ore 14.30
PARTENZA DA CASA DI TEODORO D'AMICI vicino Chiesa S. Vito Martire
Messaggi dei pellegrini
(gentilmente concessi dal sito “il timone di Brindisi” web master Francesco e Tonino d. e alcuni commenti………….)
30/09/2011
SONO CONTENTA DI AVER PARTECIPATO ALLA PROCESSIONE DEL 27/08/2011 IN QUANTO HO INCONTRATO PERSONE SEMPLICI IO HO PARTECIPATO IN QUANTO DOVEVO RINGRAZIARE LA MADONNA PER AVERMI DATO LA FORZA DI AFFRONTARE UNA MALATTIA IN BREVE TEMPO COSA CHE RIESCONO SOLO COLORO CHE POSSONO PERMETTERSELO AVENDO DISPONIBILITA’ DI DENARO LA MADONNA SAPEVA CHE NON POTEVO AFFRONTARE E MI HA AIUTATO NELL’ARCO DI DUE MESI SENZA TRAUMI SUCCESSIVI GRAZIE
Un pellegrino
(lunedì, 26 maggio 2014 23:25)
Non posso partecipare alla processione del 27 maggio e chiedo a tutti i pellegrini una preghiera per un amico
Che deve affrontare un intervento delicato che la nostra cara mamma lo assista sempre.
Un pellegrino
(domenica, 02 febbraio 2014 14:43)
mi è venuto quasi da piangere quando ho letto il post della signora Maria e dei coniugi Michele e Rita, che vi devo dire, è la stessa mancanza che sento io; anch’io mi sento orgoglioso di avere conosciuto due santi sacerdoti! A Jaddico, senza padre Innocenzo e padre Mario, è come se avessero staccato una parte importante del corpo! non so che darei per vederli lì in quel Santuario che, indubbiamente, con la loro morte, non è più la “Jaddico di prima” oserei dire. Ringrazio il Signore di aver conosciuto due sacerdoti così in gamba!
michele e rita
(sabato, 15 marzo 2014 13:27)
vede sig. “pellegrino” (mi consenta di chiamarlo curiosamente così perché non so il suo nome) io e mia moglie sempre preghiamo affinchè questo bellissimo santuario di Jaddico possa ritornare nelle mani di sacerdoti come padre Innocenzo e padre Mario: sacerdoti animati da vero spirito di bontà e di umiltà!! si, certo, da quando non ci sono più quei due santi sacerdoti, è inutile girarci intorno, Jaddico non è più la Jaddico di prima! c’è poco da fare: la loro mancanza si sente e non poco!
Michele e Rita
(venerdì, 31 gennaio 2014 22:56)
si, anche noi ci uniamo ai pensieri di Maria ed Elena ed alla infinita nostalgia di quel periodo: quando nel bel Santuario di Jaddico c’erano due santi sacerdoti: Mario ed Innocenzo e che io e mia moglie abbiamo avuto la fortuna di conoscere! La loro morte ci ha addolorati profondamente e la loro mancanza lì a Jaddico si sente eccome!! Maria a te li affido e a te affido tutti i sacerdoti santi come loro!
Elena
(venerdì, 31 gennaio 2014 13:27)
sono belli questi pellegrinaggi ma una cosa mi rammarica molto: da quando sono morti padre Innocenzo e padre Mario (due santi!!) il Santuario di Jaddico non è più come prima! ed io prego la Madonna affinché questo Santuario ritorni ad avere sacerdoti come loro: due persone dotate di profonda sensibilità ed umiltà!
un pellegrino
(lunedì, 02 settembre 2013 18:35)
che bello ogni 27 partecipare al pellegrinaggio di Jaddico spero che la Santissima mi dia la forza di parteciparvi sempre.
11/12/2010
Una lettera aperta. Ho bisogno di aiuto
Accade che quando hai qualcosa dentro e non ce la fai più, hai bisogno di parlarne con qualcuno.
Questa volta, più che parlare, ho pensato di scrivere, per raggiungere in questo modo un più gran numero di persone, e condividere questo peso che ho dentro.
Scrivo a “Il timone di Brindisi” perché mi sono reso conto della sensibilità che ha per il Santuario di Jaddico, e perché, tutti i mesi, segue con attenzione il pellegrinaggio che mensilmente si fa per raggiungerlo. Sono tante le persone che ogni mese vi partecipano.
Anche il mio amico Domenico, tutti i mesi, partecipa a questa pratica religiosa, e percorre con noi i 7-8 Km che separano la città dal santuario.
Fino ad agosto. Poi, una bottiglia d’acqua minerale bevuta tutta d’un fiato per il gran caldo, poi il malore, l’ambulanza, l’ospedale, fino a collezionare forse più di ottanta giorni di degenza.
Quell’acqua è stata analizzata, e al suo interno sono state trovate tracce, o qualcosa di più, di soda caustica.
Spesso durante la sua permanenza in ospedale mi confidava la speranza di voler tornare a casa, ma subito dopo i sintomi del vomito, la febbre.
Prima che finisse il mese di novembre, Domenico, se pur con una voce sofferta, mi disse che voleva uscire presto dall’ospedale per poter stare con noi a Jaddico, per la veglia della notte dell’Immacolata, e per mettere a disposizione, come già aveva fatto lo scorso anno, la sua macchina, per sistemarvi la statua della Madonna Immacolata, il faro, gli altoparlanti e, al mattino dell’8 dic., aprire così il 41° pellegrinaggio automobilistico che muovendosi da Piazza Duomo va a Jaddico.
Non è stato così. Il 7 dicembre, siamo andati a Jaddico alle 23.00, ma Domenico non è venuto.
Sapevo che non ci sarebbe stato perché alcuni giorni prima l’avevo chiamato al cellulare, ma per la prima volta da quando lo conosco l’ho trovato spento. Ed è rimasto spento tutto il giorno, e anche il giorno dopo, finché all’ora di pranzo ho telefonato a casa sua e finalmente ha risposto la moglie. Domenico era peggiorato e, a causa del suo aggravarsi, era stato messo in coma farmacologico.
Due giorni dopo ho richiamato la moglie di Domenico per avere sue notizie. Credo che non abbia avuto la forza di rispondermi, perché al telefono era un uomo, forse un parente: «Domenico sta male – mi ha detto – è ulteriormente peggiorato, la sua vita è appesa a un filo. Batte solo il cuore, solo un miracolo può salvarlo»..
“Domenico, so che non puoi ascoltarmi, ma la notte dell’Immacolata, tutta la notte, noi abbiamo pregato per te.
Sei stato sempre presente a Jaddico, con la preghiera fatta negli orari suggeriti dalla Madonna a Teodoro. Sei, di tutti noi, il più vero “Servo della Madonna di Jaddico”.
In questa veglia tu non c’eri, ma noi ti siamo stati vicino ugualmente.
Abbiamo recitato la preghiera che piace a te, quella preghiera che la Madonna di Medjugorje ha suggerito durante l’apparizione del 22 giugno 1985 a Melena Vasilj, e che, in una sua parte, dice: «O mio Dio, questi ammalati stanno davanti a te, sono venuti a chiederti la cosa che loro ritengono più importante, ma Tu, o Dio, fa entrare nel loro cuore queste parole: “E’ importante essere sani nell’anima”. Signore, sia fatta su di loro la Tua santa volontà in tutto. Se Tu vuoi, fa che essi guariscano, ma se la Tua volontà è diversa, che continuino a portare la loro croce».
Se è solo un miracolo che può guarirti, noi, questa notte, lo abbiamo chiesto alla Madonna. Per te hanno pregato anche gli amici del villaggio pescatori di Brindisi, ed anche gli amici di preghiera di Lecce, che tu conosci”.
Ho bisogno del vostro aiuto, di tutti voi che leggete. Ho bisogno delle vostre preghiere.
“Il cielo voglia che tu, Domenico, possa leggere quello che abbiamo scritto per te”.
tonino d’amici
18/10/2010
Oggi è per me una giornata di riflessione… e cercavo un posticino dove poter omaggiare con un piccolo pensiero un Grande Uomo di Dio che è ritornato nelle braccia del padre… il Rettore PADRE INNOCENZO.. carmelitano scalzo..del Santuario di Jaddico.. Solo poche ore va…abbiamo dato l’ultimo saluto… Il Vescovo della nostra diocesi che ha celebrato il rito funebre è stato esaustivo nel descrivere questo religioso come un AUTENTICO servo del Signore … Ai miei occhi era una presenza rassicurante…confortevole… Una persona silenziosa..seria…dolce..devota..che durante la celebrazione della santa messa..catturava tutti con la sua omelia… Parlava sempre con amore… e se doveva fare un rimprovero lo manifestava sempre con sorriso paterno.. L’amore per il Signore e per la mamma celeste traspariva dal suo sguardo…SEMPRE!!! Nel suo passaggio terreno ha senz’altro lasciato un’impronta nei cuori di molti devoti che frequentano quotidianamente o anche saltuariamente…il santuario mariano “un oasi di immensa pace..ove chiunque può trovare conforto”.. …e le immagini nella mente di ciò che ha rappresentato nella mia vita…si susseguono ininterrottamente… mi accompagna anche la serenità in questo momento in cui tutto gli sarà chiaro..di avergli sempre espresso quanto fosse importante per me.. Adesso sono qui..e ringrazio Dio per avermi fatto incrociare in un periodo tragico della mia vita..questo suo servo esemplare…e concludo con le parole riportate su un suo epitaffio.. Padre Innocenzo..guidaci da lassù..come ci hai guidati sulla terra.. Ci mancherai….
gabry
Un pellegrino
(giovedì, 11 agosto 2016 20:24)
Meditazione del giorno 11-8-2016 tratto da http://vangelodelgiorno.org/M/IT/
Beata Teresa di Calcutta (1910-1997), fondatrice delle Suore Missionarie della Carità
Il cammino semplice
“Rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori”
Ogni sera, prima di dormire, dovete fare l’esame di coscienza (poiché non sapete se domani sarete ancora in questo mondo!). Qualsiasi male avete fatto, dovete impegnarvi a ripararlo, se possibile. Se per esempio avete rubato qualcosa, cercate di restituirla. Se avete trattato male qualcuno, cercate di scusarvi senza ritardare. Se non potete riparare, dite a Dio il vostro rimpianto e rimorso. E’ importantissimo, perché dobbiamo essere capaci di pentirci per diventare capaci di amare. Potreste dire per esempio: “Signore, mi spiace averti offeso e ti prometto di fare il più possibile per non ricominciare”. E allora subito, che impressione di benessere, liberazione, e sentire il cuore purificato! Ricordatevi che Dio è misericordia. E’ nostro Padre provvidente, pronto a tutto perdonare e a tutto dimenticare, a condizione che cerchiamo di fare altrettanto verso chi ci ha fatto torto.
Esaminate dunque il profondo del vostro cuore e vedete che non ci sia nascosto qualche rancore verso il prossimo. Come possiamo infatti chiedere a Dio di perdonarci, se non vogliamo perdonare agli altri? Ricordatevi che se vi pentite veramente con cuore generoso, i vostri peccati saranno dimenticati da Dio. Vi perdonerà sempre se il vostro pentimento è sincero. Pregate dunque per perdonare a chi vi ha offeso, per amare chi non vi ama, e poi sappiate perdonare come Dio vi ha perdonato.
06/09/2010
Salve… mi fa piacere che ci sia un posticino su internet che dedichi uno spazio a questo evento religioso che seppure storico, rimane silenzioso agli occhi della città. Per me Jaddico è come una piccola Lourdes e arrivarci in pellegrinaggio è un piacevole fioretto alla mamma celeste, colei che invoco in molti momenti della giornata per qualunque esigenza del corpo o dello spirito ed una delle cose che faccio per ringraziarla è partecipare a questo pellegrinaggio, PONENDOLA ALMENO PER UN GIORNO AL MESE, AL DI SOPRA DI TUTTO E TUTTI. Insomma “trovo il tempo per Lei costi quel che costi” in questa società in cui NON C’E’ PIU’ TEMPO.
La fede è un dono meraviglioso che ho avuto il piacere di scoprire da sei anni a questa parte. Una sfaccettatura della fede è vivere ciò che suggerisce il cuore e non la ragione; la fede ti fa camminare contro corrente, ti fa abbracciare la croce anche in un pellegrinaggio o tenere per mano un rosario percorrendo le strade della città a qualunque costo, anche al prezzo di essere deriso e calunniato dal passante di turno (pensando PADRE PERDONA LORO CHE NON SANNO QUELLO CHE DICONO) ma tutto questo ai miei occhi serve solo ad avvicinarmi maggiormente a Gesù assaporando in minuscola parte ciò che lui ha vissuto prima di noi e così il mio amore per Cristo diventa sempre più forte, lodevole, e quando durante il percorso ci viene ricordato che non siamo lì per caso ma abbiamo risposto ad una “chiamata”… ecco io non so cosa vuol dire questo per i tanti partecipanti ma per me è una emozione grande prendere coscienza che il mio cuore abbia saputo sintonizzarsi su una frequenza non ricercata da molti e captato questo invito che salva la vita. Si posso dire che LA FEDE MI HA SALVATA.. almeno sulla terra… poi… dinanzi al buon Dio.. non si sa!!! Auguro a tutti una Santa conversione!
una pellegrina
Brindisi, 16/09/2010
Risposta al messaggio del 06/09/2010
Che si sia iniziato a scrivere su questo sito della Madonna di Jaddico e del pellegrinaggio che a piedi si fa per raggiungerla il 27 di ogni mese, è stato un caso.
E’ stato semplicemente dire “sì” ad un invito ricevuto. Naturalmente è più facile dire “no”, è più facile pensare prima a noi, ma, quando ci si annulla un po’ e si muore a se stessi, dando spazio dapprima alle cose di Dio, ci si accorge di quanta gioia è pieno il cuore, grazie allo Spirito che agisce. A questo punto ci rendiamo conto di non aver rinunciato a nulla per fare tutto questo, anzi, addirittura, si attende quel giorno della settimana o, come nel nostro caso, del mese, che ci consente di andare. So che molti di noi lasciano a casa le proprie mogli o i propri mariti per poter fare tutto questo, ma come tu dici è un fioretto. Ancor più grande il sacrificio per voi mogli e donne di casa, soprattutto durante l’orario invernale, in cui la partenza è già alle 14.30, e quello è un orario in cui spesso si sta ancora a tavola, o è ancora tutto da lavare, ma si fa tutto per la Madonna.
Lei ci ricompenserà, anche se usa già questi nostri sacrifici, questa nostra preghiera, per elargire le sue grazie.
u. p.
Maria
(venerdì, 31 gennaio 2014 16:25)
ho letto i messaggi riportati su “il timone di Brindisi” ed uno mi ha colpito in particolare, quello di Elena: si Elena, sono d’accordo con lei. E’ dal 2005 che io ed il mio fidanzato ogni tanto ci rechiamo in questo bellissimo Santuario, specie per sentire la messa del sabato, ed abbiamo avuto la grande fortuna di conoscere sia il grande p. Innocenzo che p. Mario. Il primo, poi, era diventato un po’ il mio confessore e non potrò mai dimenticare la sua profonda umiltà e dolcezza, doti che aveva anche padre Mario ad essere sinceri; con la loro morte il Santuario è come se avesse perso dei veri e propri pilastri, non è più come prima ed anch’io spero di cuore un giorno di vedere in questo Santuario un altro padre Innocenzo ed un altro padre Mario (nel senso: due sacerdoti di tale “elevatezza”). Maria ci faccia questa grande grazia
Giovanna
(sabato, 05 maggio 2012 14:53)
In riferimento all’intervento di un pellegrino sulla devozione verso la Madonna di Jaddico è opportuno produrre qualche riflessione: in primo luogo tutta l’ammirazione per la forte spiritualità, espressa in modo sentito, ma nello stesso tempo semplice e spontaneo; inoltre vanno sottolineati lo sguardo in avanti e la fiducia verso il futuro, quando si è sostenuti dalla Fede. Infatti le parole invitano ad una forte energia, che non proviene dalla conquista dei beni materiali, ma da tutto ciò che riusciamo a costruire nel nostro animo.